I Teatri di Pesaro si confermano luoghi di creazione artistica con residenze di allestimento di spettacoli che proprio negli spazi cittadini vedono le fasi creative e si mostrano al pubblico. Questo il caso di Temporale {a lesbian tragedy} un progetto di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo in scena con Ondina Quadri e Francesca Turrini presentato in forma di studio alla Sala della Repubblica di Pesaro domenica 25 maggio al termine di una residenza di allestimento nell’ambito di TeatrOltre, festival ideato e realizzato all’insegna della multidisciplinarietà dall’AMAT con 10 Comuni del territorio marchigiano, tra i quali quello di Pesaro che ne è capofila, palcoscenico ampio per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei giunto alla ventunesima edizione.
«temporale – a proposito del tempo, storico o cronologico; nella meteorologia indica un tempo cattivo, perturbazione atmosferica violenta. Stiamo lavorando su un dispositivo scenico e compositivo per spazializzare le emozioni – raccontano Silvia Calderoni e Ilenia Caleo – e tradurle in movimenti, ambienti e atmosfere climatiche ad alta intensità, molto agitate. temporale ha a che fare con l’inquietudine del tempo presente – come stiamo, sotto la pelle. Come caricare uno spazio d’angoscia. Stupore, ridere a crepapelle. Malinconia, interni densi di noia, sconforto, desolazione di ambienti naturali, foreste perdute, una lenta polverizzazione del mondo.
La drammaturgia si compone di movimenti emotivi e meteorologie, stati affettivi che attivano cambi climatici e viceversa. Scrivere con le nuvole e le materie gassose, perturbazioni, fenomeni sottili. Meteore, turbamenti. Può un cambio di umore muovere l’aria, spostare una sedia, mutare il paesaggio? Corpi che si accasciano, vanno a pezzi, tremolanti, e poi ectoplasmi, umori condensati presenze gelatinose e appiccicose.
Ci ossessionano le backrooms: ambienti che esistono solo nel web, saturi di colore, moquette umida, carta da parati e luci al neon intermittenti. Immagini sbagliate, quasi-luoghi che non esistono eppure ci ricordano qualcosa. Senso di spaesamento, di non familiare – sono il retro del mondo. In queste stanze gialle ripetute all’infinito, è accaduto qualcosa. Ma non sappiamo cosa. Stiamo scrivendo dei Sonetti della Disperazione – parole che si rompono se urlate, bollettini meteo delle nostre perturbazioni».
Le atmosfere sonore sono di Martina Ruggeri, lo spettacolo è una co-produzione VIELNURVIEL (Ghent), Motus Vague, ERT Emilia Romagna Teatro / Teatro Nazionale in collaborazione con AMAT e Comune di Pesaro per RAM – Residenze Artistiche Marchigiane progetto di residenza finanziato da MiC e Regione Marche.
Informazioni: Teatro Rossini 0721 387621, AMAT 071 2072439 e biglietterie circuito vivaticket (anche on line).
Inizio spettacolo ore 18.