Debora Caprioglio e Franco Oppini
con Giorgia Guerra, Stefano Dilauro, Federico Nelli
regia Livio Galassi
produzione Teatroper
Fiorisce ora un altro Plauto, su un terreno frequentato. Ora, dall’Olimpo, scendono sul palco gli dei a divertirci e coinvolgerci con la spudorata beffa che solo una divina perversione può escogitare, a danno dell’ignaro Anfitrione di cui Giove ha preso l’aspetto per sostituirsi a lui nel talamo nuziale accanto alla bella Alcmena, protetto dalla sadica complicità di Mercurio che ha assunto le sembianze del servo Sosia. Ma quando Anfitrione ritorna vittorioso dalla guerra… E qui si scatena la sbrigliata fantasia di Plauto, magistralmente esaltata dal gioco dei doppi, degli equivoci, dello smarrimento di identità che ci conduce a contemporanee alienazioni. La trama si complica, si contorce, si arrovella fino al più esilarante, inestricabile parossismo che solo il “deus ex-machina” riuscirà felicemente a dipanare.
Mi accosto a questo Anfitrione con lo stesso spirito con cui ho curato i precedenti: rispetto del testo plautino – fa eccezione, naturalmente, la riscrittura pasoliniana de Il Vantone e quella partenopea de I Menecmi di Tato Russo – , ricostruzione delle sue pirotecniche lessicali reinventando – per quanto possibile – le sue godibili sonorità, uno snellimento della trama a favore di una più diretta comunicativa, un dinamismo gestuale e recitativo che ripercorre le feconde intuizioni che, nate da Plauto, attraverso la Commedia dell’arte sono giunte fino a noi. Uno scoglio non da poco la perdita di circa trecento versi, e nel momento più significativo della commedia: l’incontro dei due Anfitrioni. Aggrappandomi agli sporadici frammenti, mi sono applicato a intuire, più che nuovi dialoghi, l’esilarante alienazione che può nascere dall’incontro di tutti i doppi: quindi pochi efficaci dialoghi in funzione dell’analisi psicologica, della mimica, delle attese del pubblico, a descrivere teatralmente uno smarrimento di identità collettivo – purtroppo perduto. Sottolineo inoltre il cinico gioco di potere “di chi può”, che getta scompiglio e rovina nei destini umani; in Plauto tutto si risolve felicemente, nella vita invece…. Livio Galassi
ASCOLI PICENO_TEATRO ROMANO 22 E 23 luglio ore 21.30
Biglietti euro 15 ridotto euro 12 under 25, over 65 anni, convenzionati vari in prevendita QUI
Biglietteria Teatro Ventidio Basso 0736 298770
martedì – sabato 9.30 – 12.30 e 17 – 20
Biglietteria Teatro Romano 334 6634432
la sera di spettacolo dalle ore 20.30
23 LUGLIO, ORE 19.30 | ASCOLI PICENO, TEATRO ROMANO
ALLA SCOPERTA DELLA ASCOLI PICENO ROMANA
Itinerario n. 1 _ Le strade romane
a cura di Comune di Ascoli Piceno / Gianfranca Florio