di e con Marco D’Agostin
suono Luca Scapellato
canzoni Marco D’Agostin, Luca Scapellato
scene Paola Villani, Bots Conspiracy
luci Paolo Tizianel
costumi Gianluca Sbicca
con una scena scritta da Pier Lorenzo Pisano
assistente alla creazione Lucia Sauro
ricerca condivisa con Chiara Bersani, Sara Bonaventura,
Nicola Borghesi, Damien Modolo, Lisa Ferlazzo Natoli
movement coach Marta Ciappina
danze di repertorio Giulio Santolini, Stefano Bontempi
vocal training Francesca Della Monica
consulenza scientifica Enrico Sortino
produzione VAN
in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Théâtre de la Ville [Parigi], Fondazione Teatri di Pistoia
Pôle-Sud CDCN Strasbourg, Festival Aperto / Fondazione I Teatri – Reggio Emilia
Baerum Kulturhus – Dance Southeast-Norway, Snaporazverein
con il sostegno CCN Ballet de l’Opéra national du Rhin
Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni
AMAT & Civitanova Danza
per RAM_Residenze Artistiche Marchigiane finanziate da MiC e Regione Marche
La Contrada Teatro Stabile di Trieste
Istituto Italiano di Cultura di Oslo/MiC-Direzione Generale Spettacolo
e Sprang / Ål kulturhus, regional dance scene and performing arts center
nell’ambito di NID international residencies programme
Grand Studio [Bruxelles], Scenario Pubblico [Catania]
CSC/Centro per la Scena Contemporanea [Bassano del Grappa]
Atcl/Spazio Rossellini, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza
Centrale Fies, Teatro Stabile dell’Umbria
progetto di residenza
Un omaggio al musical, alle sue travolgenti e paradossali logiche, alle storie d’amore che finiscono improvvise come un asteroide e alla nostra umana, intollerabile finitezza. Con la consueta ironia, Marco D’Agostin costruisce una partitura per voce e corpo che muovendosi tra paleontologia, danza e sentimento racconta gli infiniti modi coi quali la vita trova sempre il modo di resistere.
La geologia e il romanticismo hanno una cosa in comune: raccontano che le cose durano a lungo. L’assurda ipotesi di un asteroide che avrebbe portato all’estinzione istantanea di tutti i dinosauri ha sconvolto la comunità scientifica negli anni ‘80: nessuno poteva accettare una storia così terribilmente affascinante ma insieme troppo inverosimile. La stessa incredulità di chi, all’improvviso, si ritrova senza un amore: è difficile accettare che la vita possa cambiare direzione in modo così repentino e crudele.
Nel nuovo spettacolo di Marco D’Agostin, la figura di un misterioso paleontologo si presenta al pubblico per discorrere di ossa, estinzioni e materiale cosmico. Appare subito chiaro che qualcosa non torna: le sue frasi si lasciano scappare dettagli sentimentali, la postura di un arto assume una bizzarra posa coreografica, la pronuncia delle parole assomiglia sempre di più a un canto. Una minaccia incombe sul corpo del divulgatore, tanto terrificante quanto la scia di un asteroide: è il musical, la forma di entertaining più paradossale ed estenuante, che sembra voler divorare la conferenza per mettere alla prova la capacità di danzare e cantare il racconto della fine.
In un corpo a corpo con Broadway, il divulgatore/performer dà vita a un inedito duetto che ha per coppie di protagonisti la scienza e l’amore, l’intrattenimento e l’informazione, la vita e la morte, la danza e il teatro. Tra tradimenti, ossa di dinosauro e misteriose grotte piene di iridio, Asteroide racconta la straordinaria capacità della vita – e dunque dell’arte – di ripresentarsi sempre, in nuove forme, senza soccombere mai. E noi viventi, chiamati di continuo a ricostruirci dopo le apocalissi – che in un vertiginoso capovolgimento D’Agostin ci invita a osservare come se fossero sempre alle nostre spalle – siamo la prova che costruiamo noi stessi strato dopo strato, come il tessuto terrestre, e che le nostre biografie sono piccole ere geologiche destinate a lasciare qualcosa in eredità.
MARCO D’AGOSTIN
Marco D’Agostin è vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35 e del Premio UBU 2023 per il miglior spettacolo di danza (Gli anni). Nel 2023 gli è stato conferito il 4° Premio Riccione Speciale per l’innovazione drammaturgica. È artista associato del Piccolo Teatro di Milano.
I suoi lavori si interrogano sul funzionamento della memoria, dando vita a dispositivi coreografici che a partire da archivi personali o collettivi cercano di innescare con il pubblico pratiche di partecipazione e immedesimazione. Ha studiato l’intrattenimento come forma di una specifica relazione tra performer e spettatore, prendendone in considerazione le zone d’ombra e i fallimenti come luoghi di luminose rivelazioni.
Dopo una formazione con maestri di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco), danza come interprete per Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Tabea Martin. Dal 2010 è stato ospite di numerosi progetti internazionali di ricerca coreografica (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych). È stato per due volte tra le Priority Companies del network europeo Aerowaves.
È stato ospitato nei principali festival e teatri europei (Théâtre de La Ville – Parigi, Festival d’Avignon, Kampnagel – Amburgo, Les Brigittines – Bruxelles, The Place Theatre – Londra, Julidans – Amsterdam, Santarcangelo, Romaeuropa, Torinodanza, OperaEstate, per citarne alcuni) e ha presentato i suoi spettacoli in molti prestigiosi contesti d’oltreoceano (Buenos Aires, Santiago del Cile, San Paolo). Dal 2019 è uno dei venti danzatori del progetto XX Dancers for the 20th century di Boris Charmartz, per il quale interpreta il repertorio Schuhplattler dello spettacolo Folk-s di A. Sciarroni.
Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per Biennale College, mentre nel 2023 ha creato OKOKOK, commissionato da Paolo Mangiola per la compagnia nazionale maltese ZfinMalta. Ha co-curato la rassegna Thank you for coming di Centrale Fies e la stagione estiva del Piccolo Teatro di Milano del 2021.
Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano dal 2015. È stato inoltre il protagonista maschile del pluripremiato film “I giorni della vendemmia” di Marco Righi (menzione speciale della giuria ai Rencontres du Cinéma Italien de Grenoble, 2011).
Repertorio
Asteroide (2025) Jérôme Bel (2024) OKOKOK (2023) Gli anni (2022) Saga (2021) Best Regards (2021) Avalanche (2018) First Love (2018) The Olympic Games (2017) Everything is ok (2015) L’Isola di Bouvet (2015) Last day of-all (2013) Per non svegliare i draghi addormentati (2012) Viola (2010).
Premi principali
Premio Hystrio – corpo a corpo (2024); Premio UBU – miglior spettacolo di danza Gli anni (2023); 4° Premio Riccione Speciale per l’innovazione drammaturgica (2023); Premio UBU – miglior performer under 35 (2018); Premio Teatro Libero di Palermo – BEFestival (2017); (Re)connaissance, Grénoble – 2° premio (2017); Premio Prospettiva Danza (2012); Premio Scenario – menzione speciale (2011); Gd’A Veneto Award (2010).
CIVITANOVA MARCHE_Teatro Annibal Caro sabato 12 luglio ore 23
ABBONAMENTO FESTIVAL > 25% sconto
[4 date, 6 spettacoli]
75 euro ridotto* 55 euro
CARNET FESTIVAL NEL FESTIVAL > 30% sconto
[3 spettacoli, intera giornata del 12/07_ previsto BUS NAVETTA]
30 euro ridotto* 22 euro
BIGLIETTI
posto unico numerato 15 euro ridotto* 10 euro
*RIDUZIONI valide per under 24, over 65, abbonati stagione 24/25 Teatro Rossini di Civitanova Marche, iscritti scuole danza e recitazione e convenzionati vari
ABBONAMENTI, CARNET E SINGOLI BIGLIETTI IN PREVENDITA QUI
BIGLIETTERIA TEATRO ROSSINI 0733 812936
giovedì ore 17.30 – 19.30
venerdì ore 17.30 – 19.30
sabato ore 10 – 12
il giorno precedente lo spettacolo ore 17.30 – 19.30
il giorno di spettacolo dalle ore 18.30
BIGLIETTERIA TEATRO ANNIBAL CARO 0733 892101
venerdì ore 10 – 12
sabato 12 luglio dalle ore 22
UFFICI TDIC 0733 812936 biglietteria@teatridicivitanova.com
lunedì – venerdì ore 9.30 – 13.30; martedì e giovedì anche ore 15 – 18
INFO AMAT 071 2072439 [lunedì – venerdì orario 10 – 16]
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